Se il 2011 è stato segnato dalle “spaccate”, l’assalto alle vetrine dei negozi di Ciriè che si è ripetuto per una dozzina di volte allarmando i commercianti, il 2012 sembra l’anno delle rapine. Da inizio gennaio, infatti, sono già stati svaligiati tre negozi: il supermercato Crai, la sala “Eldorado” di via Paolo Braccini e quella di scommesse in via Clemente Macario. Eppure, giorno e notte, le volanti dei carabinieri passano per le vie cittadine, ci sono telecamere pubbliche e private quasi a ogni angolo del centro. Sembra però che queste misure non bastino e i commercianti corrono ai ripari come possono, ognuno con i propri metodi di sicurezza, scelti anche in base alle disponibilità economiche, perché tutelarsi costa.
Lo racconta per esempio Barbara Cortese, che nei due punti vendita “Black Jack” ha subito ben cinque furti in pochi mesi e che ha dovuto investire molto tra telecamere, guardie private e altri sistemi all’avanguardia, oltre che per le immancabili saracinesche: «Abbiamo sostenuto spese ingenti – racconta – e abbiamo lottato con la burocrazia comunale per via del regolamento che limita le operazioni sugli immobili del centro storico». Secondo gli amministratori però, «una volta presentato il progetto giusto, è stata questione di qualche giorno».
Per Andrea Pastore della libreria “Ubik”, come per altri commercianti, «il deterrente più importante resta il passaggio continuo delle forze dell’ordine. Ho la percezione che ultimamente siano più presenti e credo che questo possa servire». Per Brjan Thuegaz, dello storico bar “Polo Nord” di piazza Castello, la situazione è ancora diversa: «Nel nostro caso, essendo un bar, se c’è qualcuno che disturba o qualche pericolo, chiamiamo subito vigili o carabinieri, che arrivano in un minuto. Poi, sta a noi fare attenzione la sera quando chiudiamo i negozi. Io salgo subito in macchina e mi allontano». Sull’idea di investimenti comuni tra i commercianti per aumentare le misure di sicurezza è invece scettico: «Forse è meglio stipulare delle assicurazioni, private e complete, che coprano anche i danni dovuti ai furti». Francesco Steardo della Liuteria Alvermann confida invece nei metodi tradizionali: «Forti saracinesche e, sperando che non ce ne sia bisogno, l’intervento tempestivo dei carabinieri».
Spaccate e rapine contro i negozi – Dopo la paura il settore reagisce