Era troppo geloso per sopportare che la sua lei (ma era tale solo nei suoi sogni) frequentasse un altro. Così Franco Stefano Rizzo, 39 anni, agente in servizio da qualche anno nella Questura di Torino, sabato 7 gennaio è stato arrestato dai suoi stessi colleghi con l’accusa di stalking, lesioni e minacce aggravate. Accuse gravi da cui non sarà facile difendersi.
La donna, una poliziotta in servizio all’aeroporto “Sandro Pertini” di Caselle, se lo è, infatti, ritrovato faccia a faccia sotto casa, mentre era in compagnia del suo fidanzato. Rizzo, coltello alla mano, sabato pomeriggio, per quell’amore non corrisposto, ha minacciato la donna e il suo compagno, su cui ha cercato di sfogare la propria rabbia e amarezza. La vicenda, però, era già iniziata nei giorni precedenti. Stefano Rizzo era a Roma per un corso di avanzamento (per diventare soprintendente) e aveva inviato alla collega numerosi e assidui sms: voleva trasformare la loro amicizia in qualcosa di più. Lei lo aveva respinto con garbo, ma anche con decisione, non immaginando certamente che il suo spasimante respinto qualche giorno dopo potesse arrivare a tanto.
Sabato, tornato a Torino, Rizzo, ha chiesto subito un permesso per raggiungere Caselle e poter rincontrare quella donna che le era entrata nella testa. Quando, però, l’ha vista in compagnia del fidanzato non è più stato in grado di controllarsi. Ha afferrato al collo il rivale cercando di colpirlo.
Prima lui, poi lei. Ne è nata ben presto una colluttazione in cui la donna è rimasta leggermente ferita. Qualcuno ha notato il parapiglia e ha subito allertato polizia e carabinieri. Due pattuglie in pochi minuti sono arrivati sul posto e Stefano Rizzo è stato bloccato e ammanettato. Tornato in sé, si è reso conto di quello che aveva fatto e soprattutto di aver compromesso la sua carriera.
Ha ammesso subito le sue responsabilità e, in lacrime, si è scusato per quello che aveva fatto. «Non so cosa mi sia preso, non capisco quello che è successo – ha ripetuto piangendo ai colleghi – Ho perso la testa, ma non avevo assolutamente intenzione di fare del male a nessuno. Sono consapevole di aver sbagliato».
L’uomo è stato arrestato e poi stato trasferito nel carcere di Alba. Gli atti d’indagine sono stati affidati al pubblico ministero Paolo Cappelli. Adesso si trova in carcere. Quel suo raptus poteva trasformarsi in tragedia. Ripete che non voleva fare del male a nessuno, ma si è presentato sotto la casa della donna con un coltello in tasca.
Per lui ora non ci saranno più avanzamenti di carriera, ma solo accuse molto gravi di cui dovrà cercare di rispondere.
Poliziotto troppo geloso aggredisce una collega: arrestato