Tornano i velox in città. Dopo la disposizione del prefetto di un anno fa e legata ad una sentenza della cassazione, che ha stabilito come gli autovelox piazzati lungo una strada di scorrimento veloce debbano avere le corsie separate da uno spartitraffico, l’Amministrazione comunale corre ai ripari e mette in calendario i lavori di miglioria stradale lungo la direttrice che da Torino porta all’imbocco delle Valli di Lanzo.
Un provvedimento che costerà alle casse municipali qualche centinaio di migliaia di euro ma che, nel lungo periodo, permetterà di rimpinguare il bilancio. Basti pensare che fino a quando erano in funzione, portavano ad un incasso annuo di oltre un milione e mezzo di euro solamente grazie ai verbali per il superamento dei limiti di velocità nei tre punti chiave di corso Garibaldi, ovvero di fronte al centro commerciale Auchan, nei pressi dell’hotel Galant e all’incrocio con l’imbocco delle tangenziali. Eppure in città c’è già chi accusa il sindaco di fare cassa, nonostante la crisi economica. «Non è una questione di cassa ma di sicurezza – precisa l’assessore ai Lavori pubblici, Vincenzo Russo – Sappiamo dei malumori dei residenti e degli automobilisti. Ed è per questo motivo che c’è la volontà di mettere mano al portafoglio per migliorare quell’asse viario e tutte le strade più disastrate della città. Sul piatto ci saranno un milione di euro come previsto dal piano urbano del traffico, e per corso Garibaldi i soldi saranno circa 250mila». Proprio sul corso principale – che negli ultimi mesi ha ampliato i suoi problemi con l’apertura del nuovo stadio della Juventus – sarà realizzata una rotatoria, tra Auchan e Future Fashion, rifatto l’asfalto, migliorati gli impianti d’illuminazione con la posa di lampade a led, oltre alla posa di apposite isole spartitraffico in cemento per delimitare completamente i due sensi di marcia. «Vogliamo far prevenzione, migliorando la visibilità stradale – conclude Russo – oltre a risparmiare molti soldi con le nuove illuminazioni. Ma si fa sempre in fretta a criticare quando non si amministra direttamente una città così grande e ricca di problemi, per fortuna tutti risolvibili, come la nostra».
