Ora è ufficiale. Roberto Rosso, 44 anni, ex presidente del Corecom, è il nuovo commissario del parco La Mandria. Questo in attesa che i 28 Comuni che fanno parte del nuovo ente parchi Area Metropolitana, Provincia e Regione eleggano i loro rappresentanti nel consiglio. E questo mentre Carlo Vietti, il presidente della comunità che raggruppa le 28 amministrazioni, ammette: «Sarebbe meglio che le aree verdi fossero gestite da chi le conosce e non dovessero sempre vedere politici calati dall’alto che non conoscono problemi e territorio».
Intanto, come primo passo, Rosso, ha già detto di voler incontrare il rieletto presidente del consorzio La Venaria Reale, Alberto Vanelli. «Il parco e tutti i suoi edifici storici, non possono essere staccati dalla Reggia – avverte Rosso – fanno parte della stessa storia. Il turista che resta abbagliato dai capolavori dello Juvarra e dallo sfarzo della Galleria di Diana deve anche venire negli Appartamenti Reali, la casa di re Vittorio Emanuele II e della Bela Rosin, per esempio».
Il primo compito di Rosso, prima leghista poi passato al PdL e nominato dall’assessore regionale ai Parchi, William Casoni, è quello di progettare un futuro per il polmone verde alle porte di Torino. E di farlo spendendo praticamente nulla. «Per me è un bella sfida che ho accolto con entusiasmo – prosegue il neo presidente – non temo le polemiche. A me sembra impossibile che non si riesca a sfruttare tutto questo patrimonio. Nella Mandria ci sono 23 edifici storici, fino ad adesso poco utilizzati, come il Borgo Castello o la splendida Villa dei Laghi. In altri Paesi, come la Francia, avrebbero avuto una visibilità straordinaria, è ora di sfruttare i nostri tesori e farli rendere, invece di aspettare che cadano a pezzi. Non solo, ma io vorrei invogliare proprio i Torinesi ad usufruire di questi posti meravigliosi. Perché, mi chiedo, quanta gente sa che in Mandria si può anche andare in carrozza, con il trenino, in sella ad un cavallo. È indispensabile incrementare la comunicazione».
Per adesso Roberto Rosso ha organizzato una serie di incontri, anche perché dovrà cercare di capire come utilizzare al meglio la sessantina di dipendenti del parco, alle prese con tagli epocali. Quindi non resterà che far fruttare tutto quello che può offrire la grande area verde.
Mandria, il presidente si presenta. Obiettivo? Legare il parco alla Reggia