Carlo Vietti, primo cittadino di Druento, non aveva voluto copiare i colleghi sindaci d’Italia per il divieto dei fuochi d’artificio a Capodanno. Ma oggi, forse, potesse tornare indietro, firmerebbe un’ordinanza di divieto persino per i giorni antecedenti il 31 dicembre.
Questo a seguito dell’incendio che, per colpa di alcuni botti pirotecnici accesi da bambini e ragazzini della zona, ha parzialmente distrutto la struttura giochi di via Manzoni nella tarda serata di mercoledì 28 dicembre. «È stata un’ingenuità – commenta Vietti – non lo metto in dubbio. Ma a noi costerà oltre 5mila euro. E in un momento di crisi come questo è un vero e proprio colpo al cuore. Se tornassi indietro? Certo che firmerei l’ordinanza: i botti dovrebbero essere vietati, ma c’è un mercato e questo non accadrà mai, anche se ogni anno ne vengono sequestrati a tonnellate».
Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto resa possibile dalle testimonianze fornite da alcuni residenti della zona ai vigili urbani, comandanti da Giorgio Padoin, un gruppo di ragazzini avrebbe fatto scoppiare una decina di petardi all’interno della struttura gioco in legno, distrutta nel volgere di pochissimi minuti. Inutile l’arrivo dei vigili del fuoco di Torino, chiamati sul posto dagli stessi residenti.
La struttura è adiacente al campo sportivo polivalente inaugurato nel maggio del 2010 e realizzato grazie a fondi della Federazione italiana giuoco calcio in collaborazione con l’Associazione nazionale dei Comuni italiani.
Sul caso è intervenuto anche il capogruppo di minoranza, il leghista Giorgio Chino: «Sarà pure una sciocchezza ma intanto porterà il Comune a dover spendere dei soldi extra. L’auspicio è che le telecamere presenti portino a scoprire i colpevoli e a far loro pagare i danni arrecati a tutta la comunità, visto che la struttura è usata da molti bambini di Druento.
Mi dispiace essere così ferreo, visto che sarebbero le loro famiglie a dover pagare; ma è giusto sia così».
16 Gen 2012
Parco giochi distrutto dai “botti”