La sua passione per la politica era cosa nota. Quella per la musica pochi la conoscevano fino ad oggi. Ma Dino Strobietto, di Front, componente del direttivo del circolo Valmalone del Pd, da sempre si diletta con fisarmonica e tastiere. E ora ha anche scritto una canzone: “Papà (vita mia)”, stampata in duecento copie. Un inno alla figura del padre, celebrato come un esempio da seguire e una fonte di amore incondizionato. «C’erano già tante lodi alla mamma – racconta emozionato Strobietto – Il papà invece, era abbastanza trascurato, così ho cercato di “pareggiare i conti».
Settant’anni, una vita passata a riempire i serbatoi delle macchine al suo distributore di via Mura, Strobietto nel brano ha voluto ricordare suo padre. «È mancato per l’esattezza trent’anni fa. Di lui, agricoltore, porto con me tanti insegnamenti. Il più importante è la rettitudine. L’idea che il lavoro debba essere l’ unica fonte di sostentamento di una persona, senza imbrogli o sotterfugi».
Qualche mese fa Strobietto ha deciso di riempire il tempo libero da pensionato con questa avventura musicale. Assieme a lui il cerettese Alessandro Merlo, studente del Conservatorio di Torino, che si è occupato dell’arrangiamento musicale e Nadine Boison e Claudio Barutello, interpreti del brano. Realizzato il sogno da compositore, a Strobietto ne rimane un altro: quello che “Papà (vita mia)” venga eseguita da Al Bano Carrisi. Tanto che l’autore frontese ha anche scritto una lettera al cantante di Cellino San Marco. «Ho immaginato il brano in funzione della voce di Al Bano – spiega Strobietto – È uno dei miei artisti preferiti, siamo quasi coetanei, è impegnato come ambasciatore dell’Onu. Insomma, si tratta di un personaggio esemplare».
Intanto le feste di fine anno sono state un’occasione per regalare ad amici e conoscenti una copia del cd. «I commenti che ho ricevuto sono stati positivi, anche se oggi le canzoni sono molto diverse. Per qualcuno la mia assomiglia di più a una lode religiosa che a una canzone. Nei prossimi mesi pensiamo comunque di proporla a qualche radio».
Un inno alla figura del padre per Dino Strobietto