Il Comune di Borgaro si prepara a mettere in vendita alcune sue proprietà. Una scelta dettata dal fatto che i tempi sono quelli che sono, i tagli dello Stato si fanno sentire e anche le recenti manovre di certo non aiutano gli enti locali a superare in scioltezza questo momento di difficoltà, e quindi nuove entrate non possono che rappresentare una boccata d’ossigeno per le casse del Comune e per i futuri investimenti.
Comune che, però, deve fare i conti anche con un secondo problema: il patto di Stabilità. Quella norma, cioè, che impedisce agli enti locali di spendere, oltre un certo limite, quelle risorse che sono riusciti con non poche difficoltà a mettere da parte, per creare infrastrutture necessarie alla cittadinanza. Di qui la decisione di Borgaro: vendere, sì, ma non per fare cassa, con il rischio di lasciare eventuali entrate a languire nelle banche in attesa di tempi migliori per spendere, ma vendere in cambio di opere. Una sorta di baratto, regolato da bandi e documenti, ma pur sempre, nella sostanza, una specie di baratto.
Già stilato, e approvato dal Consiglio comunale, il primo elenco di beni pubblici che potrebbero, presto o tardi, passare di mano: tra questi figurano un’area di via Martiri (l’ex asilo della città: nel dettaglio si tratta della zona verde all’angolo con via Lanzo, in passato deputata ad accogliere la caserma dei carabinieri); la zona dell’autolavaggio di via Lanzo (che, in virtù di una convenzione, tra qualche tempo dovrebbe diventare di proprietà comunale), la ex Vigel (sempre in via Martiri: in questo caso l’idea di massima è già stata messa sul piatto: cessione della palazzina uffici in cambio della trasformazione del capannone in una sorta di grande sala polivalente – auditorium per ospitare le iniziative delle associazioni del territorio); una costruzione in via Ciriè (proprio in prossimità del palazzo comunale: un’area di limitate dimensioni ma in una posizione molto centrale), e ancora un’area deputata a parcheggio in via Liguria, un’area situata lungo via America, la zona dei pozzi, un appezzamento situato in prossimità della rotonda tra via Leinì e via Settimo e altre zone ancora. Insomma, tutte aree di prestigio, ma di cui il Comune può liberarsi senza eccessivi disagi.
«Ovviamente, prima di procedere con la stesura dei bandi per la cessione di queste aree – spiega il sindaco, Vincenzo Barrea – sfrutteremo una disposizione di legge che consente ai Comuni di variare le destinazioni d’uso delle sue proprietà senza eccessive complicazioni burocratiche. Applicheremo questa possibilità alle aree in questione, in modo da renderle ancor più appetibili per eventuali investitori, per poter strappare, in cambio, interventi di peso, a favore di Borgaro e dei borgaresi».
Il Comune si prepara a vendere i suoi beni per concretizzare opere ed infrastrutture