Originalità, bravura, simpatia, hanno catturato per due ore il pubblico presente nel gremitissimo salone delle feste per il concerto di Santo Stefano della Fanfara Cantoirese. Un mix di musica, immagini, scenette, come solo Li Magnoutoun sanno animare con tanta spontaneità ed arguzia, toccando tanto temi di attualità quanto momenti di vita passata, inducendo nello spettatore una risata di gusto come un’accorata riflessione. “Finchè possiamo ridiamo” (ma ridendo pensiamo) è il titolo della serata che vede alla regia e sceneggiatura Donald Furlano, direttore dei musici nonché compositore ed arrangiatore di vari brani eseguiti. Sul palco Marina Berta, Carla Cavatore, Gigi Ubaudi, Renzo Rollero, alle luci Giampaolo Rollero, voce fuori scena Daniela Ala.
Nell’epoca della tecnologia digitale anche i concerti si presentano con l’ausilio del pc, onnipotente strumento che, con un clic, fa riaffiorare personaggi dal passato, fornisce notizie di ogni genere e, in questo caso, mette anche in contatto amici di infanzia tramite facebook. Ad una Marina che, esterrefatta, s’accosta per la prima volta all’informatica con l’aiuto di Gigi, lo studioso del gruppo, si unisce la sofisticata Carla, la quale ormai vive a Milano, ha studiato alla Bocconi, vanta conoscenze altolocate, propaganda i miracoli della chirurgia plastica, non parla più in patois e veste griffato.
I tre amici si ritrovano per Natale, ricordano momenti di vita personale, avvenimenti accaduti nel mondo di ieri e di oggi, senza tralasciare temi sociali e satira politica: la Fanfara li commenta in musica con esecuzioni emozionanti, di grande impatto, davvero perfette. Con “Musica maestro” omaggio a Mina, Corrado, Carrà, seguita da “Bon ami” decolla il concerto, che poi, ricordando l’impresa del batiscafo Trieste, prosegue con “Challenger Deep” dagli effetti sonori particolari. Ancora “Super Frog”, colonna sonora del lungometraggio girato da due giovani cantoiresi, e “Christmas Medley” che non poteva mancare. L’ospite della serata, Flavio Bar, ha diretto la grandiosa e originale “Suite degli Orologi”. La seconda parte si apre con un’immagine di grande impatto che induce alla riflessione: un sapiente gioco d’ombra riporta al Natale 1942 e la voce mesta di un soldato cantoirese rilegge la lettera inviata ai genitori raccontando la dura vita al fronte, dove “il sangue si gela nelle vene… e solo la certezza dell’amore di papà e mamma è tutto quello che ti scalda”. I brani “Sul ponte di Perati”, “Fischia il vento”, “Signore delle cime” (tutti arrangiati da Furlano) regalano al pubblico un momento molto commovente.
Il concerto prosegue con l’omaggio ad uno degli idoli anni 70 con “Abba Gold” seguito da “Everything I do I do it for you” di Brian Adams, per finire in bellezza con le allegre musiche caraibiche di “Fiesta della costa”. Al presidente del sodalizio Nino Ala il microfono per i ringraziamenti, i saluti e gli auguri a tutti.
11 Gen 2012
Tanti gli applausi al concerto della fanfara