È mancato a 82 anni Pietro Perino Ceresole, residente a Chialamberto, paese di origine della madre. Seppur nato a Torino, il suo cuore batteva per il paesino valligiano, tanto che vi passava la maggior parte dell’anno, dalla primavera all’autunno inoltrato, con la moglie Malvina, svernando un tempo a Caselle, ora a Malanghero.
La sua passione per la montagna e la vita agreste lo ha portato a lavorare presso diverse cascine della bassa valle, dove si occupava del bestiame e d’estate era solito accompagnare le mandrie agli alpeggi. Acuto osservatore degli animali era diventato un vero artista nell’intagliare mucche, caprette e animali alpini per eccellenza quali aquile, stambecchi, marmotte, volpi… «Pierino – racconta il presidente dell’associazione Reines delle Valli di Lanzo, Piero Tetti – ha trascorso l’infanzia in Val d’Ala, salendo sin da bambino all’Alpe Rossa presso i piani di Ciamarella per pascolare le greggi. E proprio qui è nata in lui la passione per la scultura. Con coltello e sgorbia ha realizzato opere davvero geniali, molte delle quali si possono ammirare presso il bar da Bricco al Pian della Mussa. Era una persona molto intelligente ed estrosa, dal carattere dolce; un buono, amico di tutti».
La sua arte di intagliatore era assai nota tanto che, per più di venti anni, ha realizzato gli ambiti trofei per le battaglie delle reines.
Pietro ha lavorato anche presso l’aeroporto di Caselle poi, raggiunta la pensione ha continuato a dedicare il suo tempo libero a liberare dai pezzi di legno, che sceglieva con cura, le sue “creature”.
Era un uomo schivo che non amava farsi fotografare tanto che non è stato possibile reperire una sua istantanea e, la famiglia, preferisce rendergli omaggio pubblicando l’immagine di alcuni suoi capolavori.
Da un paio d’anni era infermo ed il 29 dicembre l’ultimo attacco gli è stato fatale. I funerali si sono svolti a Chialamberto dove è stato sepolto tra i suoi amati monti, accompagnato da una folla di parenti ed amici.
11 Gen 2012
L’addio a Pietro, grande intagliatore