Dopo un breve periodo di tregua i “predoni dell’oro rosso” sono tornati a colpire. Nella tarda serata di venerdì 29 dicembre, una banda di ladri ha smontato le coperture in rame dell’edicola-negozio che c’è a fianco dell’ingresso del cimitero monumentale di corso Matteotti.
Un lavoro certosino. Secondo gli investigatori chi ha agito sapeva bene come fare per sfilare dalla copertura il rame. Probabilmente i malviventi sono stati disturbati, perché hanno abbandonato sul tetto gli attrezzi utilizzati per svitare e asportare le lastre del prezioso metallo. «Il vero guaio è che il cimitero è pieno di arredi in rame e non è sorvegliato come fino a due anni fa, quando c’era il custode che dormiva all’interno e ha sempre garantito una minima sorveglianza», lancia l’allarme Ido Santolini, il proprietario dell’edicola, un negozio dove si acquistano vasi e fiori da sistemare sulle tombe. Recentemente i ladri hanno colpito anche nel cimitero di Grange di Front, ai confini con il Comune di Rivarossa.
Il metallo asportato all’edicola di Venaria finisce subito sul mercato, perché non ha bisogno di essere “ripulito” dalle guaine, come avviene per quello asportato nelle aziende. Cambia anche il prezzo si smercio.
Il rame “pulito” viene infatti smerciato a 4 euro e 50 centesimi al chilogrammo, che scendono a 3 o 3,50 euro se è ancora inguainato.
I ladri di rame in azione dentro il cimitero