Che la canzone “Svasco” arrivasse alle orecchie del suo ispiratore c’era da aspettarselo, prima o poi doveva accadere. Ma c’è modo e modo.
I Fucktotum l’hanno fatto con stile, partecipando e vincendo recentemente il Deme’n’Fest di Vigone, in gara proprio con questo brano, che su Youtube ha ottenuto un successo strepitoso, oltrepassando le 10mila visualizzazioni in soli quattro mesi.
In giuria, oltre a tanti nomi noti, c’era Maurizio Solieri, il chitarrista storico del rocker di Zocca. Premesso che quello di Vigone era un concorso dedicato alla musica italiana punk-demenziale, premesso che in questo i Fucktotum sono dei campioni senza bisogno di vincere concorsi, premesso che “Svasco” fa morire dal ridere perché sfotte il Vasco nazionale sotto tutti i punti di vista, con Solieri in giuria forse per un po’ i Fucktotum hanno sudato freddo.
Denuncia o risate? Hanno vinto immediatamente le risate, da parte di tutti e dello stesso Solieri, che non ha potuto esimersi dal filmare l’esibizione e mandarla subito a Vasco Rossi. Come abbia reagito il boss, per ora, non è dato saperlo, ma è certo che anche per lui varrà la regola del “basta che ne parlino”, convalidando così un successo sempre
più grande. La canzone l’hanno scritta due anni fa, e per puro caso è uscita proprio nel momento in cui la cronaca ha avuto un bel da dire su Vasco Rossi, vuoi sulle sue condizioni di salute, vuoi sulla “vita spericolata” che ha fatto grande il rocker.
Ad ogni modo, il concorso i Fucktotum l’hanno vinto, battendo altri nove gruppi reclutati in tutto il Piemonte e, grazie a questa vittoria, apriranno un concerto dei Freak Antoni Band, che non sono altro che i vecchi, amati e santissimi padri fondatori del rock demenziale italiano, gli Skiantos. Ospiti d’onore del concorso insieme agli Ossi Duri e ai Monelli Antonelliani, hanno suonato per il gran finale.
Roberto “Freak” Antoni ha presentato la serata e ha fatto parte della giuria con i suoi musicisti e con un performer d’eccezione, Ricky Portera, chitarrista di grandi come Lucio Dalla, Stadio, Eugenio Finardi e Loredana Bertè.
È andata così per i Fucktotum: da vent’anni prendono categorie di persone da immortalare nei loro testi, ne estrapolano i tratti caratteristici inconfutabili, martellanti e ridicoli, li farciscono di parolacce e bestemmie ben distribuite e li infornano a mille gradi in un rock’n’roll perfetto per arrangiamento ed esecuzione.
Nell’ultimo album è toccato a Vasco Rossi, ma anche ai vegani e ai cantautori incapaci. Però non bisogna dimenticare che uno dei loro primi amori sono stati la bella “Sabaudia” e i suoi stereotipi: “Nella terra del diofa”, brano del 2004 dell’album “La vecchia ha visto gli ufo” caricato su Youtube un anno fa, ha superato le 34mila visualizzazioni.
Il pubblico li ama, i politici (anche quelli dai quali non te lo aspetteresti, ndr) li snobbano, le persone per bene ne sono disgustate, ma per questi cantori delle verità scandalose è in corso una collaborazione con l’etichetta discografica Vampata, già promotrice dei Cripple Bastards. Presto, forse, il grande pubblico si lascerà scandalizzare senza tanti risentimenti, consapevole che qualche volta la verità più sincera merita una parolaccia.
E pensare che tanti appassionati autori si struggono sui testi d’amore sperando di raggiungere il successo con il classico “sole-cuore-amore”, mentre ai Fucktotum basta scrivere un rif che fa così: «Mi chiamo Svasco, faccio canzoni che fanno un po’ cadere i… bolso e pesante mi muovo sui palchi e la mia musica incanta i bifolchi. Son della terra dei tortellini della piadina e di Mussolini e proprio al duce un pochino assomiglio state a vedere che sono suo figlio».
Gli Skiantos incoronano i Fucktotum