Il comando della Polizia municipale non sparirà. I vigili continueranno ad essere attivi e presenti sul territorio. Con un’unica differenza. Che l’organico, di colpo, supererà le cento unità, e che gli agenti saranno divisi su tre turni, coprendo anche la fascia notturna (fino alle 2 del mattino).
Non si tratta di un brutale errore di calcolo, e neppure dell’improvvisa disponibilità ad assumere svariate decine di agenti. È semplicemente il primo degli effetti positivi introdotto dall’Unione di Comuni, che proprio in tema di sicurezza era intenzionata a farsi sentire.
Il lavoro è stato lungo e faticoso, senza dubbio: del resto si trattava di coordinare decine e decine di agenti, su un territorio decisamente ampio e per un’orario più esteso del solito. Ma, dopo qualche mese di progettazione, il nuovo “corpo” può finalmente entrare in azione.«Di fatto, ora possiamo ragionare con il corpo di Polizia municipale più esteso, dopo quello di Torino, di tutta la Provincia – ha spiegato il sindaco, Emanuele De Zuanne – Il tutto partirà all’inizio del nuovo anno, anche se è previsto un periodo di circa 30 mesi per poter far andare questo nuovo sistema a regime e per correggere eventuali imperfezioni che si incontreranno lungo il cammino. A questo fine sono previsti degli incontri, ogni sei mesi, per fare il punto della situazione e capire se e dove intervenire».
La nuova gestione, condivisa, della Polizia municipale, permetterà di effettuare delle economie di scala, evitare doppioni e ripetizioni di servizi e, in cambio, estendere alla notte l’orario di servizio. Il tutto, ovviamente, avrà un costo: «Ma si tratta unicamente del pagamento dello straordinario notturno agli agenti che svolgeranno il terzo turno», ha aggiunto il presidente del Consiglio, Francesco Goia.
E le opposizioni come hanno accolto questa innovazione? Favorevole Giorgio Chiesa: «Si tratta di un servizio ambizioso e coraggioso – ha sottolineato – Certo, ci sono ancora alcuni particolari che non mi sono chiari, ma a fronte di una maggiore sicurezza dei cittadini non credo sia un problema spendere qualche euro in più». Contrario, così come è sempre stato contrario all’Unione dei Comuni, Ercole Cucca: «Se si deve spendere un euro, preferisco venga speso a favore delle fasce più deboli».
Cento “civich” sul territorio