L’Unione dei Comuni si ritrova, alla vigilia delle festività natalizie, per approvare il bilancio dell’anno che sta per concludersi. L’appuntamento è per questa sera, giovedì 22 dicembre, alle 21. Un atto formale, indispensabile per dare il via ufficiale all’Ente, costituito il 30 settembre a Nole, con la firma dei sette sindaci del Ciriacese e del Basso Canavese, formalizzato poi durante la prima riunione a Palazzo D’Oria, il 21 novembre.
Un passaggio praticamente obbligato, da espletare entro la fine dell’anno. «Sarà il primo atto importante, dopo la costituzione della Giunta e del Consiglio – ammette il presidente e sindaco di San Maurizio, Roberto Canova – che ci permetterà di avere in cassa qualche euro per poter iniziare a pagare i dipendenti e acquistare il materiale per gli uffici. Sarà un bilancio modesto, visto che mancano ormai pochi giorni alla fine dell’anno, ma era un atto dovuto: nei giorni scorsi abbiamo ricevuto il finanziamento di 184mila euro da parte della Regione, e poi ogni Comune ha stanziato 50 centesimi per abitante, per un totale di circa 25mila euro». Al momento l’Unione non ha dipendenti esclusivi, ma si avvale delle competenze di sedici tra tecnici e impiegati già negli organici dei Comuni di Ciriè, San Maurizio e San Francesco, oltre al segretario Marcello Cornacchione, di Nole. «Prestano alcune ore al nuovo Ente, soprattutto in questa fase di avvio – prosegue Canova – per questo ho deciso soprattutto di avvalermi della collaborazione delle persone con cui già lavoro quotidianamente a San Maurizio. Ci vorrà almeno un anno prima che tutta la macchina organizzativa entri in funzione a pieno ritmo, ma siamo tutti consapevoli e sicuri che i cittadini trarranno notevoli benefici dalla nascita dell’Unione dei Comuni».
Nel bilancio verranno inseriti anche i soldi destinati al Cis. «Sarà direttamente il nuovo Ente a trasferire i finanziamenti al consorzio socioassistenziale – prosegue Canova – visto che questa è una delle due funzioni fondamentali (l’altra è la viabilità, ndr) che tutte le realtà hanno deciso di trasferire all’Unione dei Comuni. Si tratta quindi di un primo passo importante: questa è la direzione su cui vogliamo proseguire nei prossimi mesi, cercando di mettere insieme quanto più possibile le forze, soprattutto in questo periodo così difficile per l’economia del nostro Paese. Gli Enti locali fanno fatica, visti i continui tagli: solo unendo le competenze e le capacità si potrà continuare anche in futuro a garantire gli stessi servizi di oggi – magari migliorandoli – ai cittadini, senza gravare ulteriormente sulle loro tasche».
L’Unione all’approvazione del primo bilancio