“Le istituzioni devono fare sempre di più, ma i genitori debbono prendersi le loro responsabilità ed essere consapevoli dei rischi connessi alle nuove tecnologie di comunicazione che oggi corrono i loro figli…”. L’esortazione arriva adesso anche dalle autorità regionali. Mentre si attendono gli esiti delle indagini sul tentativo di suicidio da parte di una 14enne frequentante una scuola superiore di Venaria, che ruoterebbero anche intorno a ipotesi di atti di cyberbullismo di cui sarebbe stata vittima la ragazzina (http://www.ilrisveglio-online.it/venaria-reale/2016/03/11/ragazzina-tenta-il-suicidio-nel-bagno-della-scuola-%C3%A8-salva), l’assessore regionale all’Istruzione Giovanna Pentenero ha diramato un comunicato con cui commenta il fenomeno, partendo dall’ultimo autorevole rapporto a riguardo: «La ricerca del Censis sul cyberbullismo testimonia quanto il fenomeno sia purtroppo radicato. Per sconfiggerlo, in Piemonte lavoriamo da tempo ad azioni di contrasto che vedono l’impegno congiunto di istituzioni (Regione e Ufficio Scolastico Regionale), forze dell’ordine (polizia, carabinieri, polizia postale e delle comunicazioni, polizia municipale) e Tribunale dei minori. La sinergia tra questi soggetti si è già concretizzata in numerosi incontri nelle scuole, approfondimenti sui rischi legati all’uso non corretto delle nuove tecnologie, percorsi di apprendimento rivolti ai ragazzi, e al personale docente. Si tratta di attività molto importanti, ma per contrastare il bullismo è fondamentale che anche i genitori prendano consapevolezza dell’esistenza del fenomeno e si adoperino per promuovere il benessere dei ragazzi. Di conseguenza il nostro lavoro, come istituzioni, deve prevedere un maggior coinvolgimento delle famiglie stesse».
11 Mar 2016
“Cyberbullismo, le famiglie prendano consapevolezza del problema”